Per fobia si intende un’intensa paura, sproporzionata rispetto allo stimolo causale. La situazione scatenante, infatti, generalmente non è considerata pericolosa dalla popolazione. Le fobie possono essere specifiche se presenti in relazione ad oggetti o situazioni specifiche. La fobia viene detta sociale quando, invece, viene scatenata dall’esposizione ad una situazione sociale. L’esordio della fobia sociale (anche detta disturbo d’ansia sociale) avviene generalmente in adolescenza o in età infantile. Viene riferita una paura marcata e persistente di una o più situazioni sociali o prestazionali durante le quali il soggetto è esposto a individui sconosciuti o al possibile giudizio degli altri. La paura appare eccessiva o irragionevole. Generalmente nei bambini questa caratteristica può mancare e la fobia sociale non si manifesta con persone familiari ma con i coetanei e con gli adulti non familiari. L’esposizione alla situazione fobica può provocare ansia con le caratteristiche di un attacco di panico. Le situazioni temute possono essere evitate o tollerate con marcata ansia o disagio causando una riduzione del funzionamento sociale, lavorativo o scolastico. Se la paura riguarda la maggior parte delle situazioni sociali va effettuata una diagnosi addizionale di disturbo evitante di personalità caratterizzato dall’evitamento delle relazioni per sentimenti di inadeguatezza ed ipersensibilità al giudizio negativo.
Video intitolato “Someone With Social Anxiety VS Someone Without Social Anxiety” pubblicato da Authentic Mental Health il 2 aprile 2018:
La terapia cognitivo-comportamentale, focalizzata su specifici fattori cognitivi e comportamentali legati allo sviluppo e al mantenimento del disturbo, in bambini ed adolescenti può essere efficace nel miglioramento dei sintomi. I partecipanti ad una ricerca hanno effettuato un percorso psicoterapeutico cognitivo-comportamentale generico, una terapia cognitivo-comportamentale specifica sui sintomi del disturbo oppure nessun trattamento. Dopo 12 settimane i soggetti che avevano effettuato uno dei due percorsi psicoterapeutici hanno mostrato una significativa diminuzione dei sintomi della fobia sociale con un miglioramento del funzionamento generale, rispetto ai soggetti che non avevano effettuato trattamenti. Nonostante la riduzione significativa dell’ansia la maggioranza dei soggetti ha continuato a soddisfare i criteri diagnostici del Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali (DSM-5) per fobia sociale 6 mesi dopo il termine del percorso di psicoterapia (Spence et al., 2017).
Per il trattamento dei casi più lievi, pertanto, è sufficiente effettuare un percorso di psicoterapia che prevede un supporto psicologico, la comprensione dell’evento scatenante al quale si è attribuito erroneamente un significato minaccioso e/o la modifica dei fattori esterni favorenti il mantenimento del disturbo. Spesso la fobia sociale è presente in comorbilità con la depressione. In questo caso è utile associare alla psicoterapia un trattamento farmacologico con antidepressivi e benzodiazepine. Grazie alle terapie disponibili, quindi, è possibile tenere sotto controllo i sintomi ed effettuare una vita serena. Le ricerche future dovrebbero indagare i fattori causali e di mantenimento della fobia sociale al fine di migliorare i trattamenti per il raggiungimento di una guarigione completa
Riferimenti:
Spence SH et al. Generic versus disorder specific cognitive behavior therapy for social anxiety disorder in youth: A randomized controlled trial using internet delivery (2017). Behav Res Ther. 90: 41-57.

Dott.ssa Tiziana Corteccioni
Medico chirurgo, Specialista in Psichiatria, Psicoterapeuta
Medico Psichiatra e Psicoterapeuta ad orientamento clinico cognitivo-comportamentale.
Da Ottobre 2010 collabora con il Centro Ricerche Musicali di Roma nel progetto “Musica Emozioni” rivolto a soggetti con difficoltà sul piano emotivo. E’ coautrice di pubblicazioni scientifiche.
Da Novembre 2013 collabora con l’Associazione di Clinica Cognitiva del Lazio.
Esercita attività come psichiatra e psicoterapeuta presso vari centri clinici a Roma ed a Perugia nei quali si occupa prevalentemente del trattamento farmacologico e psicoterapeutico di disturbi del sonno, depressione, disturbo bipolare, attacchi di panico, fobie, disturbo ossessivo-compulsivo, disturbi alimentari, disturbi di personalità, dipendenze e schizofrenia.