Giulio Scatola, e’ uno degli Art Creators e Coreografi piu’ prestigiosi al Mondo, le sue origini sono italianissime, ma vive e lavora in America, lo abbiamo incontrato e intervistato in esclusiva per Rome Central Magazine!
1) Tu hai iniziato i tuoi studi di danza a Roma,dove sei originario e poi hai continuato i tuoi studi a Lousanne nella scuola di Maurice Bejart, puoi raccontarci come e’ nata la tua passione per la danza ?
Mia madre ha sempre raccontato che ancora prima di camminare ballavo a tempo di musica sulle sue braccia e a terra! Penso che questa passione sia innata. Da piccolo comincia a seguire la carriera di mia sorella che faceva ginnastica artistica, purtroppo a quei tempi mio padre (un po troppo vecchio stile) non voleva un figlio che ballasse. La scuola dove mia sorella faceva ginnastica dava anche lezioni di Karate quindi decisi di darmi alle arti marziali. I kata non erano altro che coreografie quindi scopri anche li l’arte del movimento, dell’equilibrio e della disciplina, cio’ mi servi’ moltissimo per la mia carriera da ballerino.
Dopo essere diventato cintura nera e aver convinto mio padre finalmente a fare danza, andai alla scuola di Enzo Paolo Turchi dove mi diplomai dopo solo 3 anni. Dopo il diploma i miei insegnanti mi incoraggiarono ad andarmene dall’Italia per seguire la mia passione e perfezionarmi in diverse discipline. Feci l’audizione per Bejart e partii subito dopo essermi diplomato al liceo linguistico. Fu mio padre a portarmi all’audizione per Bejart a Lousanne… era anche lui diventato orgoglioso dopo aver visto i miei progressi e il successo raggiunto (a 18 anni ero già stato in televisione come ballerino per “Questo é amore” con Coreografie di Mauro Mosconi). Da li non sono poi più ritornato in Italia.
2) Puoi farci un riassunto dei momenti piu’ importanti della tua carriera artistica?
Dopo il primo anno da Bejart avevo gia cominciato a capire che la danza non era l’unica arte che mi appassionava. Avevo scoperto anche la recitazione e il canto. David Horward (insegnante di Baryshnikov) venne a Lausanne per dare un workshop e mi diede una scholarship per New York, la patria dello spettacolo e del musical. Lasciai il Rudra per seguire il sogno americano. Continuai a studiare a NYC con David Horwrad e l’Alvin Ailey e fare lezioni private di canto, fino a quando faci la mia prima audizione per il Musical Starlight Express per la Germania. Quello fu l’inizio della mia carriera da Musical performer. . da Starlight passai a Cats e Joseph, Saturday Night Fever e We are The Champions (Germania) poi La Danza dei Vampiri a Vienna, Notre Dame De Paris (Londra) e Fosse (European tour). Dopo aver fatto anche da Capo Balletto cominciai a assumere ruoli di assistente e poi associato coreografo nel Best of Musical e Faster Than Magic (Europe). Lo spettacolo di Magia di Hans Klok mi porto poi a Las Vegas come Resident Director e Coreografo. Una volta a Las Vegas decisi di rimanere anche quando lo spettacolo rientro in Europa. Feci l’audizione per il Cirque du Soleil dove mi presero come Artistic Specialist e Casting Advisor per tutti gli spettacoli americani e asiatici. Sono rimasto con Cirque per quasi 5 anni dopo di che ho deciso di intraprendere la mia carriera come Coreografo e Direttore in proprio. Ho aperto due spettacoli in Ibiza lavorando per il Pacha, dopo di che lo spettacolo Gotta Dance a Las Vegas (tutto scritto, diretto, coreografato e cantato da me) per finire a Manila aprendo la Resort più grande in Asia Okada Manila con spettacoli teatrali circensi e performances per il più grande Beachclub e Nightclub nel mondo : Cove Manila.
3) Tu sei un coreografo e docente tra i piu’ richiesti a livello Internazionale, che differenza c’e’ tra lavorare in Italia e all’estero ?
In Italia c’é tanto talento e potenziale ma una grande laguna a livello organizzativo e riscontro con il pubblico. In generale in America e nel resto dell ‘Europa (tipo Germania, Inghilterra, Svezia) la danza e le Performing Arts sono viste come vere e proprie Arti. C’é tantissimo rispetto verso gli artisti e gli insegnanti. Qui in Italia questo “rispetto” si sente molto di meno. Questo si vede nella mancanza di lavoro, nello sfruttamento degli artisti sottopagati e chiusura di infrastrutture tipo teatri e accademie che dovrebbero invece essere incentivate.
4) Consiglieresti ad un ballerino Italiano di fare esperienza in altri Paesi come hai fatto tu?
Assolutamente si. Trovo generalmente che gli italiani sono molto attaccati alla famiglia e a “casa” e hanno un po’ di paura (e forse pigrizia) ad avventurarsi all’estero. So che non tutti si possono permettere di uscire dall’ Italia. Neanche Io potevo permettermi di uscire. La mia famiglia mi pagò il biglietto aereo per New York city e 100 dollari. Avevo “mentito” dicendo che rimanevo a casa del mio insegnante. Sono andato in un Ostello in Harlem. . non mi importava. Avevo un grande sogno e tanta passione. Forse é stata la fortuna e non solo il talento, ma sono riuscito a rimanere a NYC per 6 mesi dopo aver ballato con l’Albano Ballet il ruolo del Principe dello Schiaccianoci. Nella vita si deve lottare per quello che si ama e si sogna. . non ci saranno mai momenti perfetti. . bisogna creali.
5) Hai lavorato come artistic coaching anche in tv, in America’s got Talent, trovi che siano piu’ talentuosi degli Italiani i ballerini in America, se si perche’?
Io penso che gli italiani abbiano tanto talento e passione ma meno rigore e forza di volontà. Inoltre, gli americani si dedicano molto di più allo studio di varie discipline. Trovo che gli Artisti italiani all’estero sono tra i più bravi al mondo, perché comunque la nostra passione non si batte 😉
6) Attualmente in quale progetto sei impegnato?
Ho appena concluso il mio progetto a Manila dopo più di 2 anni. Sto prendendo un break e pensando a quello che voglio fare in futuro. Ho dei progetti in the making ma nulla ancora definitivo. Alcune offerte sono per l’Asia che mi ha attratto moltissimo quindi sto considerando ritornare da quelle parti perché c’é molta richiesta per le arti circensi e spettacoli alla Cirque du Soleil.
7) In Italia ti capita di lavorare in produzioni varie e di fare stages di danza ?
Ogni volta che vengo in Italia cerco sempre di dare almeno uno stage. Questo anno ne ho dato uno a Grosseto per Estate in Principina. Purtroppo non rientro spesso in Italia, ma quando posso cerco sempre di incontrarmi con ballerini perché penso sia importante lo scambio tra la mia conoscenza di ormai 25 anni nello show business e l’energia di ballerini desiderosi di apprendere qualcosa di nuovo e spero stimolante.
8) Secondo te quali sono le tre cose piu’ importanti per diventare un vero ballerino?
Talento, volontà, perseveranza, passione, rispetto e apertura mentale. Tutto con un pizzico di fortuna 😉
9) Tra tutte le produzioni in cui hai lavorato in giro per il Mondo,quale ti ha dato piu’ emozioni e soddisfazioni ?
Di sicuro lo spettacolo a Las Vegas Gotta Dance : A Tribute to. ..LIfe! Lo spettacolo era dedicato a tutto cio che ci fa danzare e muovere anche emotivamente. Sia una canzone, un suono, la natura, il contatto con una persona. Ogni canzone aveva la parola “dance” nel titolo. Si passava dagli anni 60 fino ad oggi. Volevo che si toccassero momenti iconici della Danza e tributi ad Artisti che hanno reso quest’Arte leggendaria. In ogni numero c’erano piccoli momenti di “tributo” a stili di danza tipo Tip Tap, Jazz, Contemporaneo, Fosse. E stata una grandissima emozione vedere per la prima volta un lavoro pensato, costruito, diretto, coreograto e cantato da me. Non penso possa fare di più di cosi 😉
10) Facci un nome soltanto di un ballerino o di una ballerina che oggi reputi straordinariamente bravo/a?
Misty Copland e Roberto Bolle. Ho anche scritto uno spettacolo circense con loro 2 in mente. Chissà un giorno si potrà fare 😉
11) Con chi ti piacerebbe lavorare a livello artistico,con cui non hai ancora lavorato?
Mi piacerebbe collaborare con Dragone. Lo ritengo un grande visionario e mi piacerebbe moltissimo entrare in quella sua mente e creare qualcosa di stimolante e unico insieme.
12) Un piccolo anticipo su un lavoro di prossima realizzazione?
Sicuramente qualcosa tra Club e Circo. Mi piace molto questo nuovo mix.

Maximo De Marco inizia la sua carriera sin da giovanissimo come ballerino, modello, attore, cantante, formandosi e perfezionandosi artisticamente a livello Internazionale. Ha vinto una borsa di studio indetta dalla CEE (Comunita’ Economica Europea) che lo ha portato a studiare con docenti di fama Mondiale, per poi diventare, successivamente, autore, regista, coreografo, discografico, stilista e scrittore, grazie a tutte queste esperienze lavorative nel Mondo dello Spettacolo, oggi Maximo De Marco e’ uno degli Art Director piu’ importanti e riconosciuto a livello Internazionale, Nominato Art Director ad Vitam dal Vaticano, per il GMG and Friends di Papa Francesco (Giornata Mondiale della Gioventu’), Membro ufficiale del Concilio Internazionale della Danza dell’UNESCO e Premio Cavallo D’Argento Rai (Radio Televisione Italiana), Premio alla Carriera del Music Life Tv Awards (SKY) e del Cantagiro come miglior Direttore Artistico, Premio Amen alla letteratura con menzione speciale al Salone Internazionale del libro di Torino nel 2013 e Vincitore del Festival Internazionale del Cinema di Salerno nel 2017 con il suo film storico religioso “Petali di Rosa”. Nella sua carriera da Art Director, ha diretto Televisioni,Radio,Magazine,Teatri, e grandi Star della Musica e dello Spettacolo, tra cui la Pop Star Inglese Boy George,per il suo Tour Mondiale negli anni 90″, la vincitrice di The Voice of Italy Sister Cristina, e altri artisti come : Franco Simone, Teo Mammuccari, Fabrizio Frizzi, Antonella Ponziani, Claudia Koll…