Si è chiusa con una affluenza record di oltre 100.000 presenze la terza edizione di Maker Faire, un evento promosso da Asset Camera, l’agenzia speciale della camera di commercio di Roma.
A ben poco è servita la contestazione inscenata da un gruppo di studenti universitari in concomitanza con la giornata di apertura della fiera, anzi si può dire che tale circostanza ha contribuito a dare ulteriore visibilità ed attenzione mediatica alla manifestazione che si è confermata come una delle più rilevanti per la Capitale.
A dare evidenza del successo di Maker Faire ci sono innanzitutto i numeri: 600 espositori selezionati su 1300 progetti, 700 invenzioni presentate, 100.000 metri quadri espositivi, 70 società tra sponsor, partner, fans e friends, 7 media partner, 11 patrocini istituzionali, il tutto per tre giorni di programmazione ininterrotta di dibattiti, laboratori e presentazioni.
Ma Maker Faire non sono solo i suoi numeri. O meglio, il valore della manifestazione non può essere ridotto solo ad un espressione algebrica. Dietro i numeri ci sono tanti giovani di talento, un tema importante come quello dell’innovazione, fondamentale per la competitività del Paese e, non ultimo, una formula vincente.
Una formula che ha cercato di non restringere la partecipazione ai soli addetti ai lavori o agli appassionati di nuove tecnologie ma ha teso ad allargare il pubblico andando ad incuriosire ed attrarre le varie fasce d’età, dai più giovani agli adulti, coinvolgendo sostanzialmente le famiglie.
In questo modo pertanto, l’innovazione tecnologica non viene più vista come una materia ad esclusivo appannaggio dei cosiddetti “nerd” ma diventa sempre più un modo per stare al passo con i tempi, per comprendere come cambia realtà e la società, un alleato prezioso insomma per migliorare la nostra qualità della vita.
L’innovazione poi, coniugata con lo start up d’impresa, diventa motore di sviluppo del territorio come dimostra la presenza della Regione Lazio sia nella veste di promotore che di espositore. La Regione infatti ha investito molto sia sulla nascita di start up innovative e creative che nella realizzazione di “fablab” ossia spazi destinati a studenti, creativi, imprenditori, artigiani e designer per incontrarsi, formarsi ed essere accompagnati alla creazione d’impresa.
Insomma dopo aver visitato Maker Faire il futuro non sembra poi così lontano. Tra serre intelligenti, robot e domotica, androidi e protesi bioniche, droni e stampanti 3D, tra cui quella più grande del mondo progettata da Massimo Moretti e destinata a realizzare case a basso costo per i paesi del terzo mondo, siamo davvero entrati nell’era dell’Acquario!
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Francesca Liani.
Project manager, opera nell’ambito della consulenza di direzione connessa all’attuazione di progetti cofinanziati con Fondi Europei e gestiti da Enti Pubblici e privati a livello nazionale e locale. E’ esperta in ideazione, progettazione, coordinamento e gestione di progetti integrati in ambito comunicazione, marketing e sviluppo locale, formazione e start up d’impresa, marketing territoriale, turistico e culturale. In oltre 20 anni di attività ha collaborato con istituzioni, enti pubblici, società di consulenza, agenzie di sviluppo, onlus e associazioni di categoria.
Dal 2010 è membro del Comitato di promozione dell’imprenditorialità femminile della Camera di Commercio di Roma.
Ha curato la redazione di numerosi studi in ambito economico – sociale essendone poi relatrice in convegni a livello nazionale ed europeo. In campo giornalistico ha collaborato con diversi magazine, quotidiani on line e newsletter scrivendo articoli e tenendo alcune rubriche sui temi turismo, cultura, attualità.
Nel 2013 ha pubblicato la prima silloge intitolata “IMPRONTE – Stille d’Anima”.
E’ impegnata in ambito culturale in diversi progetti editoriali sia come autrice che co-autrice.