Si è conclusa il 29 gennaio AltaRoma, la fashion week romana che unisce la tradizione dell’alta moda con i designer emergenti, e che quest’anno è stata ospitata nella location post-industriale del Guido Reni District.
AltaRoma è importante per la città non solo perché attira buyers internazionali e promuove il commercio ma anche perché, grazie al concorso di talent scouting Who’s On Next?, ha permesso a una nuova generazione di designer di emergere a livello. E quest’anno sono molti gli stilisti che dopo il successo ottenuto con il concorso, sono tornati a sfilare sulle passerelle romane, come ad esempio Greta Boldini e Marianna Cimini, che hanno aperto l’edizione di gennaio di AltaRoma 2017.
Abiti che sfiorano le caviglie, gonne plissettate e capispalla maschili vestono la figura della donna-falena di Greta Boldini, in una collezione rigorosa ed elegante che utilizza una palette di colori decisa, come l’antracite, il tangerine, il rosa più violento accanto a colori come il glicine, il rosa phard e il muschio. Cachemire purissimi, crepe de chine di seta pura, pizzo, chiffon, tulle e scolli di volpe e visone ammantano la silhouette anni’40 di questa collezione della Maison Greta Boldini creata dai designer Alexander Flagella e Michela Musco.
Il giorno seguente visitiamo la mostra delle installazioni di Giuseppe Penone, ospitate da Fendi al Palazzo della Civiltà Italiana e andiamo a due sfilate, quella di Rani Zakhem e quella di Giada Curti.
Rani Zakhem ha creato una collezione di abiti che è idealmente il guardaroba a cui attingere per una festa allo Studio 54, in una rivisitazione eterea e personale degli outfit di Dalida e Bianca Jagger. Paillettes, jumpsuits che danzano attorno alla figura, scolli all’americana, dettagli di ricco ricamo in pietre e cristalli, corti abitini da cocktail, abiti lunghi, che segnano la figura attorno al busto e si allargano verso il basso. Anche i colori lasciano il segno in questa collezione, veramente ricca di bellissime creazioni.
Giada Curti, con la collezione Secret Garden, ci porta in un giardino incantato, ispirato alle opere di Alma Tadema. Abiti in mikado, a righe decise o in fantasia floreale, voile di seta, preziosi ricami che vestono e ammantano la donna di Giada Curti Haute Couture.
Sabato, dopo la bellissima sfilata di Vittorio Camaiani al Westin Excelsior e l’opening della boutique di Chiara Boni a Via del Babuino, andiamo alla sfilata di Renato Balestra, che si apre con un abito arcobaleno, con tutta la gamma dei colori di questa raffinata collezione che il Maestro ha ideato ispirandosi alla primavera e al risveglio della natura.
Infine, domenica 29 gennaio, torna l’appuntamento con World of Fashion, la passerella che unisce il mondo attraverso la moda, ideata da Nino Graziano Luca e giunta alla 18° edizione. Sfilano le creazioni di Azzurra di Lorenzo (Italia), Ferragiiù (Malta), Cerrone (Italia), Rujji by Raja El Rayes (Libia), le borse di Morphé (Italia), Giuliana Guidotti (Italia).
The Look the Year quest’anno è l’evento conclusivo della fashion week capitolina. Condotto da Jo Squillo, con la sfilata delle collezioni di Roberta Cenci (Italia), Sofia Borisova-Romantika (Bulgaria), Bym Generation (Francia).
Tra una passerella e l’altra, era possibile visitare tre mostre allestite al Guido Reni District: Artisanal Intelligence Studio, Wion e The Secrets of Couture.
A.I. – Artisanal Intelligence, torna col nome di Artisanal Intelligence Studio ed è uno spazio in cui il lavoro dell’artista è insieme moda e manufatto di alto artigianato, in un progetto che lega architettura, design e moda. L’Arazzo è l’archetipo tessile su cui inizia il percorso che va da Enrico Accatino a Alberto di Fabio, con i loro arazzi realizzati a distanza di cinquant’anni dall’Arazzeria Pennese. Pelletteria come le borse di Magrì e le scarpe di Aletheia Milano, sono esposte vicino agli abiti di Davide Grillo, Jezabelle Cormio, Karoline Lang, Ahirain, Vien e Frederick Hornof. L’esperimento tessile come l’abito opera di Serie Numerica, continua con la pelle e le trame materiche di Marta Mantovani, le borse di Forms Studio e Solipsi, e le collane di Collanevrosi.
Il ciclo si concentra sugli abiti e sulle opere di Aurore Thibout, la poetessa tessile, come sintesi perfetta del processo creativo, e si declina con il grande tavolo de L’HUB di Barbara Zucchi Frua, l’hubber milanese famosa per aver reso il tessile e il cucito più social grazie al suo negozio-laboratorio che, sempre ispirato ai valori di conservazione di un patrimonio culturale e artigianale , è anche una community aperta alle nuove tecnologie.
Wion invece è l’esposizione degli accessori creati da Akhal Tekè, Azzurra Gronchi, Damico Milano, Ioanna Solea, Lodovico Zordanazzo, Pugnetti Parma e Schield , tutti designer provenienti dall’ultima edizione di “Who Is On Next?”)
The Secrets of Couture ospita alcune tra le creazioni più significative di 4 giovani couturier, scelti tra i più rappresentativi del momento – Hussein Bazaza, Antonio Grimaldi, Krikor Jabotian e Aouadi Paris- in un allestimento scenico di grande effetto, realizzato attraverso un gioco di proiezioni, di frame e di video installazioni che catturano lo spettatore e lo trasportano nell’atmosfera creata dai video di Jeff Bark per Roma.
Nato da un’idea di Silvia Venturini Fendi e realizzato da Altaroma con l’obiettivo di promuovere e tutelare il Made in Italy, The Secrets of Couture affronta il tema della trasmissione degli antichi saperi che vengono avvicinati alle nuove generazioni con codici e linguaggi contemporanei.
Cosa AltaRoma
Dove: Guido Reni District
Quando: gennaio 2017
Chi:
Ginevra Ansuini, imprenditrice con l’amore dei gioielli e delle pietre preziose.